Quanto è importante il “benessere” della tua organizzazione?
Come gli atteggiamenti positivi influenzano lo stato di benessere dell’organizzazione aziendale e migliorano i risultati.
08.07.2021 Articolo di Mauro Mansanti - Fondatore e Business Partner
Gli aspetti psicologici hanno un impatto determinante sulle performance di una organizzazione. Quando manca attenzione verso il “clima aziendale” si mette a rischio il buon funzionamento di qualunque organizzazione.
A confermarlo anche gli studi di Daniel Kahneman e Herbert Simon due premi nobel (2002 e 1978), psicologi e studiosi di economia e finanza comportamentale. Studi che pongono l’accento su come i processi decisionali umani violino sistematicamente alcuni principi di razionalità, mentre le teorie microeconomiche assumono che il comportamento degli agenti decisionali dovrebbe essere razionale e finalizzato ad una massimizzazione dell'utilità.
Ogni componente può influenzare l’andamento dell’organizzazione ed esserne a sua volta influenzato. Quindi curare con attenzione il rapporto e la comunicazione “con e tra” i vari soggetti che compongono la struttura aziendale è fondamentale per qualunque manager.
Le principali responsabilità dell’imprenditore e dei suoi manager verso l’organizzazione.
Chi sto scegliendo
La prima responsabilità dell’imprenditore è nella scelta di chi dovrà aiutarlo nel suo progetto o nella sua azienda. Occorre porsi una domanda: “Ho scelto un soggetto aggregante oppure disgregante?”
Costruire relazioni.
Occorre comunicare con i collaboratori a ogni livello e sempre in modo efficace, avere un atteggiamento di reale interesse verso di loro e un comportamento gentile. Mostrare fiducia in ciò che sono e in ciò che fanno, aiutandoli a rimanere focalizzati sugli obiettivi.
Favorire comportamenti costruttivi, di comprensione ma non di giustificazione!
Diviene fondamentale concentrarsi tutti sulle criticità e non sulla ricerca del colpevole, per eliminare una pratica molto diffusa, la “cultura del lamento”. Occorre comprendere le difficoltà delle persone, ma senza giustificarne comportamenti lamentevoli. Condividere responsabilità e obiettivi, di cui poi pretendere il raggiungimento.
Celebrare i successi, non giudicare male gli insuccessi ma trasformarli in opportunità di crescita e miglioramento.
Riconoscere i successi altrui, premiare la proattività e l’essere stati propositivi, questo indica la direzione giusta a chi ha difficoltà a porsi in chiave costruttiva. Riconoscere gli errori e condividere le azioni correttive più idonee a fare meglio in futuro. Gli insuccessi, non importa di chi siano, devono essere un’opportunità di crescita e di miglioramento per tutti: chi sbaglia non deve mai sentirsi mal giudicato per il proprio errore. Riconoscere i propri errori, quando i risultati non sono quelli attesi e deve essere rivisto l’approccio se si è rivelato inefficace, aiuta gli altri a fare altrettanto. E’ una questione di coerenza: il manager insegna con l’esempio, soprattutto negli errori!
Condivisione degli obiettivi attraverso una comunicazione efficace.
Una comunicazione opaca e inefficace da luogo a equivoci e contribuisce a ostacolare lo scorrere del flusso delle attività. Il ruolo dei leader è quello di comunicare in modo chiaro, dettagliato, continuo e costante, appropriato per ogni livello. Compito del manager è proprio quello di condividere la “rotta comune”, altrimenti ognuno creerà la propria!
Autonomia
L’autonomia cui ci siamo forzatamente abituati in quest’ultimo periodo andrà coltivata e rafforzata con atteggiamenti propositivi al riguardo, fissando obiettivi di breve termine seguiti da follow up sul risultato. La politica della “marcatura a uomo” del collaboratore non funzionava già più prima dell’era pandemica, adesso è assolutamente controproducente.
Riconoscere i meriti degli altri.
Lasciare il merito a chi ha realizzato il lavoro perché, diversamente, si demotivano i collaboratori che finiranno con l’estraniarsi e perderanno la capacità di essere propositivi e responsabili. E’ una questione di “fiducia reciproca”!
Organizzazione e gestione delle priorità.
Essere organizzati e avere una corretta gestione delle priorità significa non saltare da un’attività all’altra seguendo l’urgenza del momento e, quindi, improvvisando. Significa pensare in funzione degli obiettivi e pianificare senza lasciare nulla al caso, perché solo così si potrà essere disponibili ad adattare, sulla base di cambiamenti repentini, le strategie e le tattiche pianificate.
Come organizzare la struttura aziendale.
Come abbiamo visto la capacità di generare atteggiamenti positivi è, quindi, di vitale importanza per favorire il successo. Questa abilità sta alla base del benessere del proprio capitale umano.
La domanda da porsi arrivati a questo punto è se esiste una forma organizzativa da preferire per ottenere il miglior equilibrio tra governo e benessere dell’organizzazione.
Oggi si sta sempre più affermando una forma organizzativa piatta, fluida e adattiva. Quindi in grado di rispondere meglio alle sollecitazioni del mercato e ai cambiamenti socio economici. Un modello organizzativo a rete, dove le persone, ossia i “nodi”, condividono informazioni e conoscenze divenendo di volta in volta leader o componenti di team multidisciplinari che affrontano progetti o criticità. Richiedono un alto grado di responsabilizzazione delle persone, proattività e capacità relazionali. Soprattutto necessitano di un cambio culturale da parte di imprenditori e manager, che miri a favorire la circolazione di idee e sapere, lasciando da parte le gerarchie e mettendosi al servizio del proprio capitale umano per guidarlo e migliorarlo con continuità.
La strada intrapresa da ME-ToDo Network®
Chi partecipa a ME-ToDo Network® ha da tempo fatto proprio il concetto della “condivisione proattiva della conoscenza nell’organizzazione” e vive la propria professione all’insegna dei valori che vi sottendono. Ognuno con le proprie competenze ha esperienza pratica e concreta maturata in contesti variegati, dalla PMI alla grande azienda a quella multinazionale. Le soluzioni standard e teoriche, quelle da “manuale”, sono bandite da ME-ToDo Network®. Prima analizziamo rapidamente le criticità, ascoltando molto l’imprenditore e i suoi manager, verificando i dati. Solo in seguito proponiamo quelle soluzioni in grado di avere un tangibile effetto leva sull’organizzazione. Applichiamo ciò che sul campo ha dato risultati, mettendoci la faccia a fianco dell’imprenditore, ma quando le cose non dovessero funzionare ci assumiamo la responsabilità di migliorare, perché è solo così che si aiuta concretamente un Cliente secondo ME-ToDo Network®. Se nella tua organizzazione stai incontrando delle criticità, se avverti una insoddisfazione diffusa, se negli atteggiamenti noti una certa “rigidità” nelle relazioni sia orizzontali sia verticali, allora noi di ME-ToDo Network® possiamo aiutarti fattivamente.
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