Scopri quanto ti costano gli sprechi generati da stock.

Ma soprattutto conosci quali sono le criticità che lo alimentano?




 05.05.2021 Articolo di Roberto Sibilia - Fondatore e Sr Consultant di Me-ToDo®

Uno degli sprechi della produzione sono le scorte, quindi materie prime, prodotti semilavorati, prodotti finiti, contenitori,  imballi ed ecc... Si tende ad accumulare una scorta eccessiva rispetto a quella necessaria per timore di rimanere senza materiale, oppure per rispondere a eventuali aumenti improvvisi della domanda o agli imprevisti produttivi dovuti a scarti o difettosità.

Spesso uno dei motivi per cui vengono tenute troppe scorte è il timore del ritardo di consegna da parte del fornitore sia esso esterno che interno perché si ha paura dei possibili imprevisti o errori che cagionano difetti e scarti. Quindi la sfiducia si trasforma in un aumento delle quantità ordinate con il conseguente incremento delle scorte di sicurezza e l'inserimento di “scorte cuscinetto” che sono assolutamente inutili. 

Questo approccio gestionale produce enormi costi e sprechi elevati, incidendo in maniera pesantemente negativa sul livello di efficienza dell'azienda, perché ogni scorta che resta a magazzino ha un costo: 

  • il suo costo intrinseco è un immobilizzo finanziario;
  • è stato speso tempo per l’acquisto;
  • sono stati spesi materiali, impianti e tempo per averlo prodotto;
  • sono state spese energie per il trasporto e lo stoccaggio;
  • gli spazi occupati dal materiale a stock hanno un costo di superficie e volume;
  • il materiale rischia di danneggiarsi o di perdere alcune delle sue proprietà nel tempo;
  • il materiale rischia di uscire di produzione per obsolescenza e dovrà essere smaltito.

Oltre ai costi evidenti ci sono quelli nascosti come a esempio quelli inventariali, la movimentazione delle scorte, l'amministrazione, i danni e le perdite per cause accidentali. 

Rimettere in salute l’efficienza aziendale.

Ridurre lo stock è "facile" ma mai semplice, perché  l’aumento dello stock è solo la spia di problemi di efficienza che sono a monte. Quindi è necessaria un'analisi critica sui motivi che generano l'aumento dei volumi di stoccaggio.

Ovviamente occorre gestire al meglio i livelli di scorta a cui dover tendere in funzione delle variabili del flusso produttivo - lead time, takt-time, forecast, stagionalità, ecc. -. Queste ultime dovranno anche  tener conto dei limiti indotti dalla superficie di cui dispone il magazzino e del rischio di "ingessare" la produzione sotto il peso delle scorte. Si dovrà necessariamente tollerare un modesto livello di rischio e un corretto livello di indebitamento finanziario. Queste analisi sono la sfida alla base della corretta gestione delle scorte e del punto di riordino, ma da sole sono insufficienti.

Occorre invece migliorare i processi, perché questo è fondamentale per rimettere in salute l’efficienza aziendale.

6 cause principali di spreco e inefficienza.

  • Mancanza di previsione e pianificazione delle vendite - mancanza più che di previsioni delle vendite del conseguente piano. Il piano della domanda differisce dalla previsione, perché definisce le specifiche e concrete azioni commerciali, volte a influenzare le vendite in funzione, a esempio, degli eventuali vincoli di capacità produttiva. 
  • Inefficienza dei processi produttivi - quando non sono ottimizzati, quindi ci sono molti “lavori in sospeso” che aspettano di essere ultimati oppure produciamo più del necessario nel timore del rischio di non raggiungere la quantità desiderata.
  • La sovrapproduzione - produrre più di quanto viene venduto è una delle cause più comuni di spreco e inefficienza. 
  • Ricambi - questi sono uno spreco solo quando sono gestiti in spazi e modalità inadeguate appesantendo logistica e produzione. Ossia quando sono gestiti senza tenere conto che posso essere una vera e propria unità di business.
  • Lead time di fornitura - il timore di ricevere i materiali per tempo - ritardi da parte dei fornitori, criticità dei trasporti,  ecc.. - conduce a un aumento dello stock.
  • Inefficienze dell'ufficio acquisti - quando ci facciamo ingolosire da forti sconti d’acquisto su grossi stock e dimentichiamo come il costo della materia prima dipenda non solo dal prezzo di acquisto ma anche dal "costo di possesso" - TCO Total Cost of Ownership - che ha implicazioni complesse e molto onerose. 

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